Ventotene
Le prime coltivazioni di lenticchie, sull’Isola di Ventotene, risalgono, da cenni storici, all’inizio del 1800, ma c’è chi sostiene l’ipotesi che tale coltivazione era già praticata ai tempi della colonizzazione dell’Isola da parte dei Romani.
Dopo aver raggiunto quote di produzione ragguardevoli (si parla infatti di circa 1500 q.li annui) tali da stimolare l’esportazione del prodotto in terraferma, si è avuto, in seguito allo spopolamento dell’Isola, nell’immediato dopoguerra, un forte calo della produzione fino ad arrivare ad una coltivazione a carattere prettamente familiare stimata intorno ai 50 q.li annui.
I dietologi consigliano il loro consumo perché oltre ad essere molto digeribili sono alimenti totalmente privi di grassi e di colesterolo. Le lenticchie sono considerate legumi ad alto valore nutritivo e sull'isola è stato quasi spontaneo abbinarle al polipo ed alla scarola, altro vegetale sulla cui eccellenza nutritiva e gradevolezza di gusto è piena la narrativa.
Soffriggere 2 spicchi d’aglio e del peperoncino fresco in 5 cl di olio extravergine, unire 600 gr di polpetti puliti e lavati e lasciare rosolare. Aggiungere 1 mestolo d’acqua e 20 gr di prezzemolo, lasciando cuocere per 20 minuti circa.
Lessare 200 gr di lenticchie di Ventotene in acqua con aglio e prezzemolo; nel frattempo tagliare 50 gr di scarola a listarelle e stufarla in poco olio.
Tostare 4 fette di pane al forno; intanto scolare le lenticchie aggiustando con sale e olio.
A questo punto mettere le lenticchie nei piatti, disporvi sopra la scarola e la fetta di pane sulla quale adagerete il polpetto; decorare con erbe aromatiche e un filo d’olio.
Piccola lingua di terra regalata al mare, l'isola di Ventotene sa regalare straordinarie golosità a chi si appresta a scoprirne ogni sua peculiarità che non siano solo i fondali, le calette e l'archeologia.
Gli gnocchi al sapore di mare ne sono un esempio lampante e ovviamente goloso.
Mettere in una padella olio extra vergine d’oliva, rosolare uno spicchio d’aglio con un pizzico di peperoncino, aggiungere 3 pomodorini tipo pachino, alcuni tentacoli di polipo precedentemente lessati e 10 code di gambero scottate. Far sfumare con sale e mezzo bicchiere di vino bianco e nel frattempo cuocere 500 grammi di gnocchi di patate.
Aggiungere a freddo il sugo di pesce e 150 gr di ricotta laziale, far saltare in padella a fuoco vivo e spolverare, infine, con una generosa manciata di prezzemolo.
La piccola isola di Ventotene, gemma tirrenica del mare laziale e famosa perchè paradiso di sub per la straordinaria bellezza dei fondali, ricchi di vita, colori e storia nascosta, sà esprimere altrettanti valori di gusto e buona tavola sebbene il suo piccolo territorio sembrerebbe più dedito al consumo di piatti e ricette magari importati dal più prossimo litorale costiero.
Una di queste è proprio la murena in scapece con cipolla rosa di cui si descrive brevemente la preparazione.
Eviscerare e spellare 2 kg di murena, tagliarla a tocchetti, infarinare e friggere in olio di semi di girasole.
Tagliare 4 cipolle rosa di Ventotene e preparare un fondo di olio con cipolla e foglie di alloro, lasciando appassire dolcemente; a metà cottura aggiungere dell’aceto bianco e farlo evaporare.
Appena le cipolle saranno ben stufate aggiungere una manciata di pinoli. Mettere la murena in un piatto fondo e coprire con le cipolle, lasciando riposare per circa 4 ore prima di servire.