La Bazzoffia dell’agro pontino è un primo piatto tipico delle isole pontine.
Era un piatto stagionale. In passato si mangiava solo tra aprile e maggio, nel periodo dell’ultima raccolta dei carciofi (la carciofella, una via di mezzo tra il cimarolo e il carciofino, è un suo ingrediente) e dell’arrivo delle prime fave e dei primi piselli.
Ora, invece, che queste tre verdure si trovano tutto l’anno, fresche o surgelate, così come si trovano sempre le altre verdure (lattuga, bieta e cipolla fresca) con cui questa zuppa viene preparata, è possibile portarla a tavola ogni giorno. Piatto povero della tradizione contadina del basso Lazio, specialmente in provincia di Latina, la bazzoffia, come del resto tutte le altre zuppe, è nata contro l’orrore dello spreco, per non buttare il pane raffermo. Pane raffermo che veniva tagliato a fette sottili o abbrustolito e poi veniva bagnato e condito con diversi brodi: di verdure, come appunto nella bazzoffia, di legumi o di pesce.
Si dice che abbia preso il nome dal fatto che in passato le donne infedeli dei Lepini la preparassero all’ultimo momento, al ritorno da qualche incontro amoroso, per far trovare almeno un piatto caldo ai mariti traditi.
La ricetta di questa prelibata ricetta è la seguente:
Pulire e lavare 1 lattuga romana, asciugarla e tagliarla a listarelle. Pulire 3 carciofi, togliendo le foglie esterne più dure, tagliarli a spicchi e metterli in una terrina con acqua acidulata con del limone.
Tritare 1 cipolla e farla rosolare in una casseruola con 4 cucchiai di olio extravergine di oliva.
Unire i carciofi, 150 gr di fave e 300 gr di piselli freschi; ricoprire con 1.5 l di acqua bollente, salare e pepare e cuocere a fuoco basso con un coperchio fino a quando le verdure non diventeranno morbide.
Rompere delicatamente 6 uova in una scodella e, cercando di evitare che si rompano, unirle alla zuppa continuando la cottura per altri 5 minuti.
Disporre 3 fette di pane casereccio in scodelle individuali e con la schiumarola deporre su ogni fetta un uovo.
Togliere la zuppa dal fuoco e versarla bollente sul pane e sulle uova cercando di lasciare il tuorlo intatto. Spolverizzare con pecorino grattugiato e servire.